"Dino Battaglia è, fortunatamente per noi, un grande
mediatore tra il cielo degli scrittori immortali e la terra dei mortali lettori
di fumetti”, così si apre l'introduzione a questo meraviglioso fumetto del 1985.
Battaglia ha "tradotto" racconti di Poe,
Maupassant, Lovecraft e tanti altri. Qui si cimenta con un classico della
letteratura rinascimentale francese, un libro-mostrum composto da cinque volumi
monumentali e di lettura non sempre agevolissima. Ci riesce raccontando solamente alcuni
frammenti del racconto ma mantenendo intatto lo spirito del testo
originale.
I disegni raffigurano paesaggi di una Francia favolosa e d'altri
tempi. Le figure umane si allungano e accorciano seguendo lo stile grottesco
del romanzo d’origine.
Battaglia, col suo tratto pulito e delicato, dettagliato e
raffinato, riesce nella scommessa di tradurre in un fumetto agevole e di
piacevole lettura un testo altrimenti troppo lontano e complesso per le nostre
abitudini fruitive e percettive.
E ne vale veramente la pena, di leggere le avventure di
Gargantua e Pantagruel! Queste sono un inno e un incoraggiamento a vivere la
vita nella sua completezza, ad abbandonare ogni preoccupazione, ad essere
tolleranti e amorevoli verso il prossimo; a viaggiare, perché conoscere i
costumi dei popoli diversi aiuta a vivere meglio e a comprendere di più il
prossimo. Soprattutto, leggendo le avventure dei due giganti favolosi, si torna
ad essere bambini, ad abbandonare ogni preoccupazione logica per farsi cullare
da eventi fantastici e personaggi suggestivi.
"L'allegria era al colmo, specie nei vinti. Vivere come
i sudditi di Gargantua significava mangiare a crepapelle, bere a garganella,
dormire placidamente e lavorare con tutto il comodo. E non è da dire che
lavorassero poco e male, perché sapevano che si producevano buon vino erano
loro stessi che poi se lo bevevano, se impastavano bene la farina loro stessi
poi si mangiavano del buon pane, se le sedie erano ben fatte loro stessi
stavano più comodi e così via… Nella stima e la fiducia reciproca. Così si
viveva nel bel regno di Utopia."
"Qui siamo contenti se rendiamo gli altri contenti.
Tornati a casa, vivete in compagnia, rallegratevi degli amici e donate quanto
potete senza pretendere nulla in cambio: questa è la ricetta per vivere
felici."
P.S. Ho trovato questo bellissimo fumetto, in più edizioni, nella ricca biblioteca di Fossano, dentro al Castello degli Acaja.
Sul web si trova anche una versione scannerizzata, che però non rende assolutamente l'idea. Buona lettura!