Sono l'ulivo nodoso sul crinale del colle pistoiese.
Il contadino avido mi cura
affinché dia frutti.
Sono il compagno di giochi
del bambino spensierato.
Sfogo e confidente di un
imprenditore sconvolto
che stringe il suo cappio al
mio ramo.
Testimone della storia tra
due individui fragili
che incidono sul mio corpo il
segno delle loro fugaci passioni.
A mia volta sono amante
inesorabile moto luminoso
statica impenetrabile bruma
costante brulichio terrestre
glaciale baluginare di luna.
Sono il letto su cui Sara è
violentata
l'olio che piace a Dario
il coltello con cui Vigi
scuoia
e il fuoco lenitivo che lo fa
sentire a casa.
Sono il foglio su cui
l'artista scarabocchia
la fresca dichiarazione di
guerra
lettera che incrina relazioni
cartellone che seduce
sono dipendenza ossigeno
razzìa nutrimento sottomissione integrità
una morbida ansa sabbiosa
cancellata dall'onda
fragrante
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