sabato 12 novembre 2011

"Corpo Celeste" di Alice Rohrwacher




Il reggino e, più in generale, l'Italia, attraverso la prospettiva di una bambina tredicenne, il corpo che cambia, l'adolescenza alle porte, la cresima imminente. I primi interrogativi sul senso delle cose sono anche i più puri e disincantati: il film mette in scena, attraverso scene grottesche e un taglio neorealistico, una visione netta delle grosse contraddizioni tra spirito evangelico e Chiesa nel reggino (dove collusioni tra chiesa, politica, mafia si sprecano).




"Gesù è matto, arrabbiato, furioso"

Il vero miracolo, ci dice il regista alla fine, e che Marta, la giovane protagonista, sia ancora viva dopo quanto ha visto, capito e denunciato; viva come la piccola biscia rinvenuta sul lungomare ridotto a discarica, dove giovani locali vivono di stenti e furtarelli.

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